La danza Odissi

L'Odissi è una forma di danza originaria dello stato dell'Odisha, nell'India orientale. È riconosciuta come una delle otto forme di danza classica indiana ed è celebrata in tutto il mondo per il suo lirismo, i suo movimenti sinuosi e l'enfasi sul bhakti bhava (atteggiamento di devozione).

Si ritiene che l'Odissi sia una delle più antiche forme di danza classica sopravvissute nel paese, le cui radici risalgono ai templi dell'Odisha del II secolo a.C. Come tutte le altre forme di danza classica indiana, l'Odissi veniva eseguita anche come parte del culto nei templi. I templi di Konark e Bubaneshwar, lo testimoniano attraverso le vivide sculture incise sulle sue pareti che raffigurano le varie posture di danza.

L'origine dell'Odissi non è in alcun modo diversa da quella delle altre forme di danza tradizionale indiana. Si ritiene che le forme di danza tradizionali trascendano dalla sfera celeste. I movimenti, l'espressione e le posture della danza sono fortemente influenzati dal Tandav Nritya del dio Shiva e dalla danza eseguita dalla sua consorte Parvati.

La parola "nritya" compare per la prima volta nell'antico testo Rig Veda. Risale al 1500 a.C. circa.  Il primo libro documentato sull'arte performativa chiamato Natya Sastra fu scritto da Bharat Muni tra il 500 a.C. e il 500 d.C. Come tutte le altre danze tradizionali indiane, anche l'Odissi trae spunto dallo stesso libro.

L'Odissi era prevalentemente eseguita da donne chiamate Mahari, che dedicavano la loro vita al servizio delle divinità. Erano parte integrante dei rituali del tempio e praticavano l'Odissi come forma di espressione devozionale. Le Mahari erano custodi del repertorio, delle tecniche e degli stili tradizionali dell'Odissi. Tramandavano la conoscenza e le pratiche di generazione in generazione, garantendo la continuità di questa forma di danza.

La danza Odissi è caratterizzata da posture aggraziate, espressioni facciali emotive, costumi sgargianti e trucco. La danzatrice utilizza gesti intricati per esprimere emozioni (mudra), rappresentando diversi personaggi e raccontando storie mitiche. Il versatile gioco di gambe che si integra con il ritmo e la musica contribuisce alla fluidità e all'espressività della danza.

La danza Odissi, è nata e ruota tutto attorno al culto di devozione della divinità chiamata Jagannatha, manifestazione di Vishnu e molto popolare nello stato dell'Orissa. Si narra che il Signore Jagannath amasse ascoltare i versi poetici della Gita Govindam di Jaidev. Questi versi venivano cantati davanti a lui nel Tempio a Puri  per compiacerlo. Così, gli stessi versi divennero la base musicale per la danza Odissi. Inoltre, la letteratura classica dell'Odisha forniva anche una ricca fonte per i drammi di danza.

Dopo le invasioni islamiche, la statura dell'Odissi fu ridotta a brandelli. Il patronato dei templi fu limitato come le rappresentazioni pubbliche subirono la stessa sorte. I turbolenti anni delle invasioni portarono alla distruzione e alla perdita di documenti storici, inclusi testi, manoscritti e documentazione relativa all'Odissi. Questa perdita rese difficile tracciare con precisione l'evoluzione e lo sviluppo dell'Odissi durante questo periodo. Nonostante le difficoltà affrontate in quel periodo, l'Odissi riuscì a sopravvivere grazie all'impegno di praticanti, guru e una comunità dediti che preservarono e trasmisero questa forma d'arte attraverso tradizioni orali e una documentazione limitata. Successivamente, durante il dominio britannico, tutte le tradizioni indiane furono ridicolizzate, comprese le forme di danza classica. I missionari consideravano la pratica della danza classica immorale e stigmatizzavano la tradizione della danza nei templi come prostituzione. I praticanti si trovavano in una situazione di estrema povertà. Il periodo successivo all'indipendenza segnò l'inizio di una nuova era che diede inizio alla rinascita di tutte le forme di danza tradizionale indiana, inclusa l'Odissi. La metà del XX secolo vide un grande slancio nel processo di rinascita. Figure pionieristiche come Kavichandra Kalicharan Pattanayak, Guru Pankaj Charan Das, Guru Kelucharan Mohapatra e Guru Debaprasad Das giocarono un ruolo fondamentale nel riportare l'Odissi alla ribalta. Hanno studiato, documentato e ricostruito l'antico repertorio, le tecniche e l'estetica di Odissi basandosi su testi storici, sculture e tradizioni orali.

L'unità di base dell'Odissi è chiamata bhanga. Questa è composta da otto posizioni e movimenti del corpo, combinati in molte varietà, insieme ai piedi e alla mani, compone i principali aspetti del movimento nella danza  Odissi.

Il costume tradizionale dell’ Odissi è uno spettacolo visivo, con i suoi colori vivaci, i drappeggi intricati e gli abbellimenti. Riflette la ricchezza culturale e la sensibilità estetica della regione dell’Odisha, dove ha avuto origine l'Odissi. Il costume non solo esalta la bellezza della danza, ma contribuisce anche alla narrazione e all'esperienza visiva complessiva della performance.

Scultura in pietra raffigurante una scena di danza con figure umane e un musicista, decorata con motivi floreali lungo il bordo, parte di un antico edificio.
Guru Kelucharan Mohapatra with Lord jagannath